Stati Generali della bicicletta: Manifesto

Fonte: statigeneralibici.it

L’esigenza di mettere in campo politiche per una mobilità nuova, a partire dai contesti urbani, è diventata inderogabile. Lo dicono, prima di tutto, alcuni dati che riguardano il nostro paese.

L’Italia è il paese europeo con la più alta densità di automobili:36 milioni di auto, il 17% dell’intero parco circolante in Europa, a fronte di una popolazione pari al 7% di quella dell’intero continente. Ciò significa che per ogni 100 abitanti in media in Italia ci sono 65 automobili. La differenza tra Italia ed Europa si nota anche nelle grandi città: ad Amsterdam e Parigi il rapporto è di 25 auto su 100 abitanti, mentre a Roma è 70 e a Torino 62 su 100.

Il traffico veicolare assorbe l’1% del PIL in inefficienza e il 2% se ne va per i costi dell’incidentalità. Gli scontri stradali mietono, ogni giorno, vittime e feriti.

Il rapporto tra trasporto pubblico e trasporto privato a Roma è 28 a 72, a Londra è 50,1 contro 49,9, a Parigi 63,6 contro 36,4, a Berlino 66 contro 34, a Barcellona 67 contro 32.

In Italia Irisbus, l’unica fabbrica di autobus, è stata recentemente chiusa, in totale controtendenza con il resto d’Europa.

Le spese legate al possesso di un’automobile sono circa un terzo del reddito medio famigliare, dato in crescita in presenza di un abbassamento costante e progressivo del potere d’acquisto.

Parallelamente si registra un costante aumento dei cittadini che si spostano in bicicletta e che chiedono maggior sicurezza; questa istanza è diventata tangibile il 28 aprile a Roma e il 3 giugno 2012 a Torino dove – su iniziativa del movimento spontaneo, popolare e orizzontale #salvaiciclisti – decine di migliaia di persone si sono concentrate per proporre con forza un concetto semplice: l’Italia cambi strada, a favore della bici.
E’ chiaro che il paese è pronto e maturo per un cambiamento epocale: è il momento di lavorare per una mobilità nuova.

La bicicletta è una delle chiavi di volta di una mobilità urbana diversa, innovativa e smart ed è in relazione e alleata con le altre modalità di spostamento “non motorizzate”.
La bicicletta non è solo un mezzo di trasporto sostenibile. E’ un modo veloce per spostarsi quotidianamente nella propria città e arrivare direttamente in luoghi dove altri mezzi non ti portano; dà autonomia negli spostamenti e consente al contempo di socializzare la città, vivendola e vedendola in modo diverso. Non solo può sostituire l’auto ma può aggiungere qualcosa ai nostri percorsi quotidiani: uno sguardo diverso, movimento e benessere, risparmio di tempo e di denaro.

Le biciclette sono agili, pratiche e flessibili e si adattano alla vita delle città: ora tocca alle città riconoscerle e garantire loro sicurezza e dignità di “mezzo di trasporto quotidiano” dando spazio ad una nuova cultura della sicurezza e della ciclabilità urbana. Perché una città “adatta” alle biciclette è una città che migliora la propria qualità urbana complessiva, non solo per i ciclisti ma per tutti coloro che la vivono e si spostano ogni giorno all’interno del sistema di mobilità complessivo.

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